Le previsioni del weekend sono pessime, in montagna piove fino a 1800 di quota e la punta programmata assieme agli amici ungheresi per il Gortani salta……ripieghiamo i nostri sforzi nel finire un’arrampicata cominciata la scorsa settimana assieme e su segnalazione dell’amico Claudio Bratos, scopritore della cavità.

La volta precedente avevamo cominciato ad arrampicare un grosso camino, arrivando a pochi metri da una notevole finestra di 10×5 che metteva l’acquolina in bocca, finendo purtroppo il materiale troppo presto. Claudio ci aveva accompagnato e indicato la risalita, e mentre Mauro ed io compivamo la scalata, Tiziana, Alex e Claudio andavano ad indagare alcune finestre che aspettano anch’esse di essere salite in un ulteriore ramo della grotta.

Questa volta ci ritroviamo in 3, Mauro, Alex ed io. Claudio ci accompagna fino all’ingresso ma non entra con noi per la spossatezza derivata dagli scavi dei giorni precedenti. Scendendo capiamo subito che passeremo la giornata in ammollo, la pioggia dei giorni precedenti, che ha provocato anche una notevole piena timavica, sta scaricando a tutta forza acqua anche qua dentro, provocando uno stillicidio insistente da cui è impossibile riparasi, doccia assicurata.

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Arrivati al limite esplorativo della scorsa volta riparte Alex ad arrampicare, qualche fix e qualche numero da circo ed arriva alla finestra, preparato un attacco di partenza fa salire anche noi. Di primo acchito sembra che la grande finestra chiuda in concrezione, si parla già se disarmare o lasciare armato, salgo io ancora qualche metro per fugare ogni dubbio, e invece contnua…mi ritrovo in un ambiente molto alto e largo 2/3 metri, pochi passi tra bianchissime concrezioni e davanti a me si para un passaggio stretto occluso da un masso, sopra parrebbe esserci un bypass, ma bisogna salire ancora. Preparo un armo e mi faccio raggiungere da Mauro ed Alex. Risistemato il materiale saliamo ancora quei pochi metri, tutto su concrezioni e senza piantare un fix, bellissimo. Mi infilo in una finestra, continua e bypassa proprio la strettoia bassa. Saliti tutti partiamo ad esplorare i nuovi ambienti, seguiamo la strada che ci pare più interessante tralasciando alcuni bivi, l’ambiente è comodo anche se non enorme, ma la quantità e la bianchezza delle concrezioni ci lasciano stupefatti, vaschette con cristalli, colate, stalattiti e stalagmiti bianchissime…

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Procediamo spediti, esploriamo anche alcuni bivi che tornando indietro si ricollegano tra loro, qualche passaggio in facile arrampicata ed arriviamo ad una sala dove la strada è sbarrata dalla concrezione che ha completamente ostruito ogni possibile prosecuzione, vi sono 2 punti dove sarebbe possibile scavare nel terriccio, ma completamente bagnati optiamo per tornare sui nostri passi, ovviamente rilevando!!!

Mentre Mauro ed io stendiamo la poligonale, Alex ripercorre i bivi in cerca di ulteriori prosecuzioni, purtroppo senza gran successo. Restano comunque ancora alcuni punti da rivedere dove armati di mazzetta si potrebbe provare ad accedere ad alcuni vani sbarrati da passaggi per ora  troppo stretti. Risistemiamo gli armi della risalita e scendiamo continuando a rilevare, totali 210m di nuovo rilievo, di cui 100mt di galleria e 110mt di sviluppo dell’arrampicata, per un dislivello positivo percorso dalla base di 124mt, ritornando cosi vicini alla superficie….

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Una volta fuori ci ricongiungiamo con la squadra scavi che ha dedicato la giornata a scavare nel sedimento della cavità Cuore matto, zona Basovizza, e ci premiamo con la meritata birra.

Non finisce qua comunque, di fronte alla finestra che abbiamo raggiunto questa volta c’è ne sta un’altra, che potrebbe essere la continuazione della galleria tagliata dal pozzo, ed altre finestre lungo la grotta aspettano ancora di essere esplorate…..

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Taucer Sebastiano, GSSG