Grotta in mezza alla strada a Prosecco – 07.10.2005

Scoperta una piccola cavità durante dei lavori di scavo a Prosecco

Ma gli speleologi l'hanno declassata a «poco interessante» e il grande anfratto è stato riempito

Prosecco, il buco è una grotta

La malasorte sui cantieri: rotta anche una conduttura dell'acqua

PROSECCO. Numerosi getti di materiali inerti, effettuati con l'utilizzo di betoniere che hanno lavorato a spron battuto per gran parte della giornata, e il buco di Prosecco ieri sera era già un ricordo. La voragine che si era presentata nella serata di martedì agli operai e ai tecnici del cantiere che da mesi è aperto a Prosecco per la posa delle condutture di metano e per il rifacimento delle fognature, è stato visitato subito nelle prime ore del mattino da alcuni esperti.
Ben presto è risultato chiaro che questa stanza naturale, situata qualche metro sotto il livello della strada che attraversa il paesino carsico, non presentava particolare interesse scientifico. «Si tratta di un'apertura molto semplice – ha spiegato all'uscita Luciano Filipas, speleologo dell'Alpina delle Giulie – che non presenta pareti monolitiche. Meglio la si potrebbe definire un anfratto, liberato dal movimento delle ruspe. Abbiamo consigliato di .riempirlo – ha precisato – e così è stato fatto”.
Alta poco meno di un. paio di metri, profonda quattro e larga circa altrettanto, l'apertura si perde poi nei meandri, del Carso in tante piccole aperture. Insomma il suo riempimento non avrebbe provocato alcun rammarico. Unica conseguenza, l'ulteriore seppur breve rallentamento nei lavori, che gli abitanti di Prosecco non vedono 1'ora possano concludersi per poter tornare alla normalità; da mesi infatti si vedono impediti l'attraversamento della via principale del loro paese, perché il cantiere occupa 1’intera carreggiata.
La malasorte però sembra accanirsi su Prosecco. Sempre martedì pomeriggio infatti una condotta idrica in acciaio del diametro di 100 millimetri,è stata danneggiata da una ditta privata che stava effettuando dei lavori di scavo. Le squadre di pronto ontervento dell'Aacegas-Aps si sono recate immediatamente sul posto per una prima valutazione dell'entità del danno e per iniziare le operazioni di ripristino. In un’ora il punto danneggiato della tubazione è stato raggiuntoi e nell’arco di un paio d'ore la riparazione è stata effettuata. E’ durata quindi poco l’interruzione della fornitura dell’acqua potabile presso alcune abitazioni situate nell'immediata vicinanza della zona interessata.


Il grande «buco» sulla strada di Prosecco dove si sono calati gli speleologi. (Foto Lasorte)

u.sa.


LA CURIOSITÀ'

La voragine ha scatenato la fantasia: storie di passaggi segreti…

E la gente parla di misteri antichi

La fantasia popolare è incontenibile. E' sufficiente offrire uno spunto e le leggende fioccano quasi da ogni casa, soprattutto se ci si trova in un paesino dove tutti conoscono tutti. E' accaduto ancora una volta. Ieri a Prosecco, mentre gli speleologi controllavano il buco che si era aperto nel sottosuolo, in conseguenza dei lavori in corso, e successivamente quando si è deciso di riempirlo con materiale di riporto, sulle possibili origini della voragine si è scatenato un autentico dibattito.
Alcuni anziani giuravano che si trattava di una parte del camminamento sotterraneo aperto un secolo fa e che collegava le due chiesette, quella principale, del centro del paese e quella, più piccolina, situata sulla strada che collega Prosecco a Contovello.
Qualcuno ha arricchito il. quadro parlando di una casa del centro carsico nelle cui cantine, quindi sotto il livello stradale, i proprietari di un tempo avrebbero ricavato una cappella per le preghiere, facendo capire che il collegamento sotterraneo sarebbe servito anche a loro. Insomma un moltiplicarsi di notizie di cui è pressoché impossibile verificare l'attendibilità.
Unico dato certo quello fornito da Luciano Filipas, speleologo che si è calato ieri mattina nella voragine aperta nel centro di Prosecco per valutarne la natura. «A livello ufficiale – ha spiegato – esiste una sola grotta riconosciuta e catalogata, quella situata a pochi passi dalla chiesa principale del nostro paese e che viene definita “dei soldati”, perché serviva, nel corso della prima guerra mondiale, da rifugio per i combattenti che non volevano farsi trovare dal nemico». Sulle altre leggende Filipas, che orgogliosamente ha affermato di «vivere a Prosecco da quarant'anni», è molto scettico: «Ho sentito anch'io parlare di queste cose anche in altre occasioni – ha affermato – ma ripeto, nelle nostre esplorazioni l'unica grotta che abbiamo registrato e definito tale è quella “dei soldati”. Altre aperture ce ne sono – ha concluso – e non potrebbe essere altrimenti, vista la conformazione del Carso, ma chiamarle grotte non è possibile».

u. sa.



Buchi e camminamenti di guerra: coinvolte anche le chiese.

Da “Il Piccolo” – 07 ottobre 2005

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