Sentiero Ressel – 03.08.2005

Il sentiero per non vedenti a Basovizza

Una realtà da scoprire

Successo del sentiero Ressel e dei suoi sofisticati strumenti: un rilancio per l’area di Basovizza dove sta nascendo il Centro didattico naturalistico

Attira frotte di turisti il primo percorso boschivo a raggi infrarossi

Scienza e Natura potrebbero rappresentare per Basovizza importanti ricadute anche sotto il profilo turistico. La piccola ma strategica frazione, che si trova a fianco di importanti assi stradali che collegano il Centro Europa all'Adriatico, può già contare su alcune importanti realtà espositive: la specola dell'Osservatorio astronomico, il Sincrotrone, il sentiero Ressel, il Centro didattico del Corpo forestale e il percorso storico-archeologico nella grotta Nera del Bosco Bazzoni. Fin dall'inizio dell'Ottocento il paese è stato legato al mondo dei boschi grazie al vivaio forestale, vero centro operativo del rimboschimento del Carso con la produzione di milioni di piantine utilizzate per le piantagioni artificiali.
Grazie a questi lunghi lavori di piantagione e ai continui miglioramenti operati dai forestali e dai proprietari degli appezzamenti, oggi il paese dispone di un vasto e variegato patrimonio boschivo e di una rete di sentieri utilizzata giornalmente da escursionisti e sportivi. Sta riscuotendo forte gradimento il nuovo sentiero Ressel realizzato nel Bosco Igouza. Il primo in Europa a ospitare un tracciato dotato di un sistema tecnologico d'avanguardia a raggi infrarossi utilizzabile anche dai non vedenti che, inoltre, ha fatto aumentare la conoscenza di questi ecosistemi forestali con la realizzazione di apposite tabelle informative plurilingui e di alcune tranquille zone di sosta.
«A due mesi dall'inaugurazione – afferma l'ispettore forestale Diego Masiello, coordinatore del Centro didattico naturalistico di Basovizza che gestisce il sentiero attrezzato – siamo stati impegnati quasi giornalmente nell'illustrare questo tracciato a cittadini e a turisti. Sia la Regione che l'Unione italiana ciechi stanno collaborando nel promuovere l'itinerario e interi gruppi hanno già scelto una visita a Trieste proprio per usufruire di questo tecnologico sentiero».
La Regione è impegnata direttamente a Basovizza anche nella ristrutturazione del Centro didattico naturalistico localizzato nello storico vivaio. Per la parte edilizia l'edificio è in via di ultimazione, mentre sono partite in questi giorni le gare per gli allestimenti interni che dovrebbero concludersi a metà del 2006. «Vogliamo offrire al turista un buon biglietto da visita della nostra Regione e puntiamo molto sulla qualità della ricettività, dell'informazione e sulla tecnologia d'avanguardia degli interni di questo centro visita – continua Diego Masiello – e abbiamo progettato, assieme alla ditta triestina “Shoreline” specializzata in questo settore, tutta una serie di interattività e di coinvolgimenti scenici e sensoriali che il visitatore potrà semplicemente attivare da solo. Le mostre si concentreranno inizialmente sulle peculiarità naturalistiche e produttive del Carso classico e sulla sua inestimabile biodiversità, ma ci soffermeremo anche sulla rete delle aree protette del Friuli Venezia Giulia e toccheremo alcune problematiche ambientali di carattere globale». Con l'Università di Trieste e il Museo di storia naturale si stanno monitorando alcune zone della provincia per poter implementare le informazioni naturalistiche.

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Sopra il Bosco Bazzoni di Basovizza e sotto il sostegno di un dispositivo a raggi infrarossi che guida i non vedenti sul nuovo sentiero Ressel, che viene riscoperto anche dai normali turisti di tutta la regione.

Da “Il Piccolo” – 3 agosto 2005

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