Grotta Impossibile 13 – 06.06.2007

La scoperta dell’ingresso esterno

Gli speleologi hanno individuato il collegamento che evita il passaggio attraverso le gallerie della Grande viabilità

Trovato l’ingresso esterno della Grotta Impossibile

Una piccola cavità dal bosco Bazzoni porta direttamente nell’enorme caverna

di Pietro Comelli

Uno scavo di soli 8 metri e poi l’accesso al gigantesco complesso sotterraneo


II punto dell’ingresso dall’alto (Foto Lasorte)

II nome «Grotta Impossibile» le sta ormai stretto. Quella gigantesca cavità naturale, imprigionata nella lunga galleria della grande viabilità, ha finalmente un ingresso alternativo. Uno sbocco dall’alto vicino al bosco Bazzoni, proprio a due passi dalla strada di Basovizza.
La ricerca degli speleologi della Commissione grotte della società Alpina delle Giulie è stata più facile del previsto; niente perforazioni, è bastato scavare circa 8 metri di terra e roccia per sbucare sopra quella città sotterranea trovata quasi per caso alla fine del 2004. L’ingresso originale della grotta all’interno della galleria, una volta entrata in funzione la grande viabilità, non potrà essere più utilizzato. Entro il 2008 la galleria di 2900 metri, divisa nella canna Trieste e Venezia, sarà ad esclusivo appannaggio di automobili e camion. Quella porta in acciaio che separa il cantiere dalla grotta, insomma, resterà sempre chiusa.

Ma gli speleologi triestini dello storico gruppo Eugenio Boegan in questi mesi non si sono dati per vinti. Accanto alla disponibilità dimostrata dalla Collini spa, la società che sta costruendo la grande viabilità, di eseguire le perforazioni dall’alto alcuni volontari si sono messi autonomamente alla ricerca dell’ingresso. I punti di contatto con l’esterno sono stati individuati grazie agli arva, uno strumento utilizzato nelle ricerche dopo le valanghe, e tanta buona volontà. Un gruppo armato di radio e arva è salito nell’area interessata, dal Sincrotrone di Basovizza ai campi di golf di Padriciano, dove le carte indicavano il possibile sbocco. L’altro gruppo di speleologi, invece, è sceso nella grotta risalendo con una corda la grande caverna.
Una volta stabilito il contatto più forte sono iniziati gli scavi alla ricerca del contatto. Puntualmente rintracciato. Il nuovo passaggio – individuato sul lato destro della strada di Basovizza, subito dopo la doppia curva – sbuca proprio sul tetto della grande caverna. Può quindi essere utilizzato solo da speleologi esperti, capaci di scendere attraverso un pertugio e poi calarsi con una corda per circa 70 metri di altezza. Mica ci sono i gradini della Grotta Gigante.
L’ingresso dall’alto è stato già ricoperto con terra e pietra non prima di aver reso stabile il terreno con una serie di tondini di ferro e tavole di legno. Lo scavo è mimetizzato tra due alberi di piccolo fusto, ma nell’ambiente della speleologia quella scoperta sta diventando un segreto di Pulcinella. La «Grotta Impossibile», diventata possibile almeno tecnicamente, è un bene troppo importante per gli appassionati delle discese sotto terra.
Solo che accanto alla passione, adesso c’è da superare un aspetto burocratico di non poco conto. Il punto più vicino alla grotta cade in un terreno privato, prima o poi bisognerà contattare i pro-prietari, mentre nelle particelle vicine insistono proprietà della Regione e del Comune. Dall’altra parte della strada, non a caso, nel recuperare alcuni antichi sentieri le due amministrazioni hanno già posizionato alcuni cartelloni richiamando la storia della «Grotta Impossibile». Un abisso che si inserisce nella classifica delle prime cinque grotte presenti sul Carso, subito dopo la «Grotta Gigante», grazie a uno sviluppo di 2200 metri.
Proprio sul lato sinistro della strada, proseguendo verso Basovizza, il variegato mondo speleologico triestino ha effettuato un altro scavo in mezzo al bosco, ancora visibile, per raggiungere la cavità nei pressi dei campi di golf. Davanti alla roccia profonda almeno 30 metri, però, i volontari si sono dovuti fermare. Ma in quel punto rilevato dagli arva potrebbe essere più semplice raggiungere stalattiti e stalagmiti. Le carte e lo sviluppo della grotta, infatti, sembrano indicare che lì l’altezza non è così proibitiva. In quel punto, insomma, potrebbero iniziare le perforazioni della Collini spa. Non prima di aver inaugurato la grande viabilità, ovviamente.


La scoperta dell’entrata «alta» ripropone l’idea di un utilizzo pubblico

L’ipotesi è di aprire l’abisso ai turisti

La scoperta di un ingresso dall’alto ripropone l’idea di trasformare la «Grotta Impossibile» in un’attrazione turistica. Un progetto caldeggiato a più riprese, subito dopo il rinvenimento del complesso sotterraneo di circa 3 chilometri di sviluppo, ma piuttosto complicato nella sua fase realizzativa.
La valorizzazione della grotta, ingresso dall’alto a parte, si scontra con molteplici problemi di tipo burocratico, ambientale ed economico. Prima di iniziare gli scavi, quelli veri, bisognerà individuare l’esatta particella catastale dell’ingresso.
«È un lavoro di pochi giorni, da parte nostra c’è la massima disponibilità. Il problema non è il buco -ha spiegato nei mesi scorsi Onofrio Del Gore, geometra della Collini spa -ma la proprietà dei terreni e, ovviamente, lo studio per eseguire le perforazioni. Bisognerà quindi eseguire dei sondaggi spia». Ma se le trattative per effettuare le perforazioni sembrano già avviate tra il Comune e la società che sta realizzando la grande viabilità («Lasciamo lavorare la Collini in pace e poi cerchiamo di valorizzare questo patrimonio», ha dichiarato Franco Bandelli, assessore ai Lavori pubblici), un domani bisognerà confrontarsi con l’impatto su un’area verde protetta. Dove accanto al «buco» per soli esperti, per favorire l’accesso ai visitatori bisognerà realizzare una struttura adeguata per la discesa e magari prevedere un parcheggio.
Servirà quindi un progetto, accompagnato da un piano economico di non poco conto che, in un periodo di ristrettezze economiche, difficilmente potrà essere trovato in breve tempo. Dopo tutto la gemella «Grotta Gigante» non se la sta passando molto bene, il numero di visitatori degli ultimi anni è in calo rispetto ai tempi d’oro. Bisognerà capire, insomma, se un domani il progetto della «Grotta Impossibile» aperta ai turisti starebbe in piedi economicamente.

p.c.


Scavo vicino ai campi di golf

 

Da “Il Piccolo” – 6 giugno 2007

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