Grotta Impossibile – 12 – Conferenza – 25.05.2007

Conferenza di Sergio Dolce sulla scoperta della Grotta Impossibile e gli studi scientifici condotti al suo interno

Sergio Dolce direttore dei Musei scientifici illustrerà la straordinaria cavità

La scoperta della «Grotta Impossibile»

«La grotta impossibile» è il tema che Sergio Dolce, direttore dei Musei scientifici cittadini, illustrerà con immagini oggi alle 16.45 al Circolo della Stampa (corso Italia 13, sala Paolo Alessi, I piano). Quella grotta non doveva esserci. Eppure, durante le fasi di costruzione del tunnel autostradale Cattinara-Padriciano si è aperta, o meglio è stata intercettata una cavità dalle dimensioni eccezionali. Alla notizia della scoperta il commento più frequente è stato: «Impossibile», e così è stata chiamata la Grotta Impossibile. Ma l’impossibile era appena all’inizio. Una galleria ampia, impostata su una grande frattura, conduce a una vasta sala, seconda solo alla Grotta Gigante: quasi a fare da sentinella, all’inizio di questa sala si erge una stalagmite alta quasi venti metri. Dal vasto salone la grotta poi prosegue in diverse direzioni e con morfologie totalmente diverse. Le ricerche speleologiche, geologiche, biologiche hanno poi messo in evidenza molti aspetti incredibili del nuovo ambiente sotterraneo. Va detto innanzitutto che non avendo al momento altri ingressi la grotta rappresenta un’occasione rarissima di studio in un ambiente che è rimasto completamente incontaminato dall’uomo in un totale isolamento con l’esterno.
Il Museo civico di storia naturale ha avviato pertanto ricerche sulla fauna ipogea che è apparsa subito poverissima: qualche piccolissimo insetto e un unico esemplare di crostaceo acquatico del genere Niphargus, causa l’isolamento con l’esterno. Ma la «sorpresa faunistica» più incredibile è stata la scoperta di resti ossei di pipistrelli. «Pipistrelli impossibili» in quanto, trattandosi di specie con abitudini cavernicole, hanno comunque bisogno di entrare e uscire dalle grotte specialmente per cacciare insetti al crepuscolo e di notte. Il significato di tutto ciò è ben preciso: la Grotta Impossibile aveva in passato uno o più ingressi di cui non c’è traccia. Le ricerche continuano.

f. cos.

da “Il Piccolo” – 25 maggio 2007

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