Incidente sul Canin – 11.09.2006

Speleologo ungherese si infortuna durante l’esplorazione di una nuova cavità sul massiccio del Canin

È un ungherese di 47 anni. Si trova a 60 metri di profondità e ha una grave frattura alla gamba. Si spera di recuperarlo oggi

Speleologo ferito bloccato nel Canin

Soccorritori del Cai di Trieste usano microcariche per cercare di liberarlo

di Claudio Ernè

Raggiunto da un medico è stato già ingessato ma la temperatura nella grotta è di 2 gradi

Uno speleologo ungherese di 47 anni è bloccato con una gamba fratturata a 60 metri di profondità all’interno di una grotta che stava esplorando sull’altipiano del Canin, a 2150 metri di quota.
Da sabato notte alle spalle di Sella Nevea si sta dispiegando una vasta operazione di soccorso che dovrebbe concludersi oggi alle prime luci del giorno.
Per riportare l’esploratore in superficie e da qui avviarlo all’ospedale, i volontari del Soccorso speleologico del Cai ieri hanno usato anche un buon numero di microcariche per rimuovere tre grossi massi che bloccavano l’accesso a un difficile meandro posto a circa 30 metri di profondità. La barella col ferito senza questa attività di disostruzione si sarebbe incastrata, rendendo impossibile l’emersione del ferito.
Le ultime esplosioni delle microcariche da otto millimetri di «disostrek» sono state effettuate dal «fuochino» Franz Fabez della Sezione di Trieste del Soccorso speleologico dopo aver ottenuto il via libera dalla Prefettura di Udine. Erano le 19 di ieri sera e dal quel momento l’operazione di recupero del ferito, assistito dal dottor Umberto Tognolli, ha subito una vistosa accelerazione, tanto da ipotizzare l’uscita della barella nel cuore della notte.
«Abbiamo preparato in quota, a poca distanza dal bivacco Savoia-Modonutti un tenda riscaldata per accogliere il ferito e farlo attendere in modo adeguato le prime luci del giorno. Solo in quel momento infatti l’elicottero potrà levarsi in volo per recuperarlo» spiega l’architetto Alessio Fabbricatore, responsabile regionale del Soccorso speleologico.
L’altra notte sull’altipiano del Canin il termometro è sceso a quattro gradi, mentre nella grotta la temperatura era ancora più bassa: due gradi col 99 per cento di umidità. Una situazione potenzialmente a rischio per un ferito con il perone e la tibia fratturate. Alessio Fabbricatore ha coordinato la complessa operazione di salvataggio da Sella Nevea, assieme al maresciallo Zani della Guardia di Finanza.
La grotta in cui è avvenuto. l’incidente non ha ancora un nome proprio perché è stata scoperta da poco e l’esplorazione è appena iniziata. Lo speleologo ungherese si è spezzato la gamba nel corso di un «frazionamento». Un cordino, secondo le prime informazioni, ha ceduto e per evitare guai maggiori l’esploratore ha effettuato un «pendolo», sbattendo violentemente contro la roccia del pozzo. L’impatto è stato fatale alla gamba.
Due dei quattro compagni di esplorazione sono risaliti in superficie e hanno dato l’allarme. Poco dopo si sono mossi una trentina di volontari dalla nostra .regione ma anche dal Veneto. Punto nodale del loro lavoro proprio la frantumazione con l’esplosivo dei tre grossi massi delle dimensioni di un frigorifero familiare che ostruivano il passaggio della barella. Problematico anche il superamento di un meandro. Per progredire di una trentina di metri sono state spese più di sette ore.
Accanto al ferito è sempre rimasto il medico Umberto Tognolli-. ha prima ha raggiunto lo speleologo ungherese in profondità, poi lo ha stabilizzato e infine gli ha anche ingessato l’arto per consentire un trasporto col minimo del rischio.
L’altipiano del Canin è molto tormentato nella zona in cui il ferito dovrebbe essere raccolto oggi alle prime ore del giorno. Non esiste una piazzola e l’elicottero dovrà rimanere in «overing» mentre i soccorritori caricheranno la barella. «Siamo fiduciosi-ha aggiunto nella tarda serata di ieri l’architetto Alessio Fabbricatore nel corso di una telefonata da Sella Nevea. «La visibilità è ottima, le previsioni del tempo ci confortano. Il ferito non ha mai perso conoscenza, è stabilizzato e tenuto al caldo con teli termici. Dovremmo farcela, è questione di ore.

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