Monti Musi – Parte seconda
IL CARSISMO DEL MONTE MUSI
IL CARSISMO EPIGEO
LA TRACCIATURA DELLE ACQUE
I risultati sono stati positivi sia per le sorgenti poste nel versante nord, che, inaspettatamente per alcune a sud, come ad esempio le sorgenti del Torre ed hanno evidenziato la complessità della circolazione sotterranea che ha attraversato tutto il massiccio calcareo.
Schema dell'area interessata dal tracciamento, con l'indicazione dei possibili flussi sotterranei.
Contestualmente alla raccolta periodica dei fluocaptori, venivano registrati i principali parametri chmico-fisici dell'acqua.
Ad Ovest lungo il versante meridionale del Musi, un centinaio di metri sopra il fondovalle, nel “canalone di Barman” si sviluppa la Grotta dell'Uragano da cui fuoriescono buona parte delle acque carsiche sotterranee, che scendono a valle verso il Rio Barmàn. Questa si apre a quota 796 m ed è lunga 743 m con un dislivello positivo di 133 m, formata da una serie di gallerie alte “fossili” e da condotte semi-allagate o sifonanti, costituenti il livello basso della cavità. Il torrente che la percorre alimenta il Fontanòn di Barman, una delle più spettacolari sorgenti carsiche della regione, che forma un'imponente cascata di circa 70 metri.
Schema della circolazione sotterranea del massiccio con la quota dei principali punti di risorgiva.
Si noti la posizione delle sorgenti del Torrente Torre, sito sul versante opposto a quello di immissione ove è stata rilevata la presenza del tracciante.
Immissione del tracciante, al fondo dell'Abisso Pahor, che con i suoi 485 metri di profondità è il maggiore abisso del Monte Musi.
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