Monti Musi – Parte seconda

IL CARSISMO DEL MONTE MUSI


IL CARSISMO EPIGEO

Il carsismo epigeo del Musi è caratterizzato, oltre che dalle grandi forme glaciocarsiche, da una ricca gamma di microforme che incidono le bancate calcaree inclinate. Splendidi esempi sono quelli dei solchi e dei crepacci, di diverse dimensioni, talora giganteschi, che movimentano il paesaggio d'alta quota.



LA TRACCIATURA DELLE ACQUE

Per verificare il percorso delle acque sotterranee sono stati eseguiti tre test di tracciamento. Le sostanze traccianti usate, Uranina e Tinopal,  sono state immesse sul fondo dell'Abisso Pahor e nella Grotta dell'Uragano. I possibili punti di recapito (sorgenti e torrenti) sono stati campionati e controllati mediante la posa di fluocaptori per periodi predeterminati. Le analisi fluorimetriche eseguite in laboratorio, hanno consentito di capire le caratteristiche della circolazione sotterranea sia durante i periodi di magra che di piena, permettendo di formulare ipotesi più precise sulla zona freatica di questo grande karst e sul modello del reticolo profondo.
I risultati sono stati positivi sia per le sorgenti poste nel versante nord, che, inaspettatamente per alcune a sud, come ad esempio le sorgenti del Torre ed hanno evidenziato la complessità della circolazione sotterranea che ha attraversato tutto il massiccio calcareo.

Schema dell'area interessata dal tracciamento, con l'indicazione dei possibili flussi sotterranei.

Contestualmente alla raccolta periodica dei fluocaptori, venivano registrati i principali parametri chmico-fisici dell'acqua.

Ad Ovest lungo il versante meridionale del Musi, un centinaio di metri sopra il fondovalle, nel “canalone di Barman” si sviluppa la Grotta dell'Uragano da cui fuoriescono buona parte delle acque carsiche sotterranee, che scendono a valle verso il Rio Barmàn. Questa si apre a quota 796 m ed è lunga 743 m con un dislivello positivo di 133 m, formata da una serie di gallerie alte “fossili” e da condotte semi-allagate o sifonanti, costituenti il livello basso della cavità.  Il torrente che la percorre alimenta il Fontanòn di Barman, una delle più spettacolari sorgenti carsiche della regione, che forma un'imponente cascata di circa 70 metri.

Schema della circolazione sotterranea del massiccio con la quota dei principali punti di risorgiva.
Si noti la posizione delle sorgenti del Torrente Torre, sito sul versante opposto a quello di immissione ove è stata rilevata la presenza del tracciante.

Immissione del tracciante, al fondo  dell'Abisso Pahor, che con i suoi 485 metri di profondità è il maggiore abisso del Monte Musi.


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