Esplorazioni

Un unico sistema!!!!!

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Con una punta tanto attesa, rimandata a lungo questo inverno a causa delle abbondanti nevicate, due speleologi del nostro sodalizio, coadiuvati dagli amici ungheresi, sono entrati dall’abisso Davanzo per riguardare le zone del meandro fossile, che già da un po erano oggetto di curiosità per la vicinanza con il vicino complesso del Foran del Muss. Effettuando alcune risalite per raggiungere alcune finestre poste in testa al meandro, si è intercettato una fessura che di per se non avrebbe destato alcun interesse, se non per la violentissima corrente d’aria che la percorreva. Sguinzagliato l’ungherese di turno con mazza e punta, recuperate al campo 1, dopo 1/2h di lavoro e diverse bestemmie per passare, la fessura da accesso ad una galleria discendente di 3×3, che continua con inclinazione costante fino ad un pozzo di una ventina di metri, da qui, ambienti estremamente franosi e impostati su evidente faglia, percorsi dalla corrente d’aria che non ci abbandona mai, e che proprio quest’ultima ha permesso di individuare il passaggio, aperto spostando alcune pietre, permettendoci di entrare in una ulteriore galleria, questa volta di dimensioni più contenute, 1,5×1, che ci ha portato direttamente alle gallerie fossili di Dobra Picka, sbucando da dietro una quinta di roccia a pochi metri dall’imbocco della via che porta al fondo. I due complessi, uniti, superano ora i 70km di sviluppo, con un potenziale ancora notevole. Infatti, lungo il percorso sono state tralasciate alcune gallerie, da cui pervenivano correnti d’aria che portavano odori di Lubijanske, Gibanice e Gulash, lasciando presagire un collegamento con la vicina Slovenia.

Non resta ora che un solo dubbio: quale sarà il nome del sistema? “Foran delle Erbe” o “Col del Muss”?

Resoconti esplorativi

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Sono state aggiunte nuove pagine nella sezione esplorazione del sito.

E’ stata cambiata inoltre, anche se ancora in fase di restyling, la modalità di navigazione delle pagine, dove i menù a tendina, che stavano diventando troppo invasivi, hanno lasciato spazio ad una navigazione pagina per pagina con link su immagini.

 

Di seguito i link diretti alle ultime pagine aggiornate:

 

 

Carso Triestino – Storia di una visita alla “Silvano Zulla”

 

Regione – Canin – Abisso Firn: Pozzo dei Finferli

 

Regione – Canin – Abisso Gortani, complesso del col delle erbe

 

Sempre in continuo aggiornamento è la sezione dedicata all’abisso del Partigiano,

ultima scoperta GSSG, alla cui esplorazione hanno e stanno collaborando speleologi da moltissimi gruppi regionali e non solo.

Qui il link alla pagina

 

Rilievo Abisso del Partigiano

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In seguito alla consegna in catasto, è stato reso disponibile online su questo sito, il rilievo aggiornato ad agosto 2013 dell’abisso del Partigiano, ultima scoperta GSSG sita in Villanova delle Grotte, Lusevera (UD).

Il rilevato si aggira attorno ai 2 km di sviluppo, l’esplorato potrebbe essere stimato in 3 km. La profondità massima si trova in corrispondenza del sifone a -327 m, cioè quota 303 m s.l.m. , corrispondente anche alla quota del fondovalle (Torrente Torre).

Trovate qui il link per rilievo e resoconti delle esplorazioni passate.

Risultati campo speleo 2013

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Il campo speleo, organizzato anche quest’anno a Villanova, per continuare agevolmente le esplorazioni all’abisso del Partigiano, ha visto una notevole partecipazione da parte dei soci ed amici del GSSG.

Di seguito il resoconto in breve.

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Lukina Jama 2013

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Un nostro socio, assieme a Marco Sticcotti della CGEB, ha partecipato alla spedizione organizzata dal team croato “Speleological Club Zeljeznicar” e coadiuvata da altri gruppi croati. Una discesa assieme agli amici istriani dello Speleolosko Drustvo Cicarija: Davor Superina, Sivle “Elvis” Civokjarb, Stanko Rusnjak e al messicano Gustavo Vela. Abbiamo trasportato bombole e materiale per l’immersione al sifone a -1392m. Obbiettivo della spedizione è superare il vecchio limite e approfondirsi ulteriormente fino a raggiungere possibilmente il livello marino.

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Nuova pagina abisso Dobra Picka

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Resoconto di una punta invernale con pernottamento in grotta, all’abisso Dobra Picka, in Canin, clicca qui.

Campo interno Led Zeppelin

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Si è concluso con successo il campo interno di una setimana nell’abisso Led Zeppelin, il nuovo -1000 italiano.

Il gruppo era composto da un socio del sodalizio, uno di Grotta Continua, uno della CGEB, e un ungherese del HTC Explo Team.

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Campo interno in Sisma

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Dal 15 al 20 dicembre, 2 soci hanno avuto l’occasione di partecipare ad un campo organizzato dagli amici ungheresi, il team era composto da Leo, Peter e Speedy del team ungherese, Alex e Seba del San Giusto.

Sono state esplorate alcune nuove diramazioni nella parte terminale delle Japanese gallery, e sul finire di quest’ultime, contro una frana, e stato tentato uno scavo che purtroppo non ha portato risultati, in quanto abbandonato per le condizioni di scavo diventate troppo pericolose.

Un’anteprima di alcune foto e dei rilievi, eseguiti da Leo del team ungherese.

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Video esplorazioni nuovo fondo Abisso del Partigiano

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 Nell’ultima punta esplorativa si è mirato a scendere il pozzo lasciato in sospeso nei rami delle condottine chiamati “biglietto di sola andata”, per la loro ovvia natura freatica.

La scelta di portarsi dietro la macchina fotografica durante l’esplorazione, paga di riprese non particolarmente belle dal punto di vista estetico, ma pregne di quelle emozioni che solo un’esplorazione può trasmettere.

Le zone delle riprese si trovano dopo una zona di condotte freatiche inclinate e strette, e una strettoia in cui per passare bisogna avvitarsi (da qui il nome cavatappi), lontane dall’ingresso qualche ora di progressione, ovviamente in meandro!!!

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Relazione conclusiva Campo Estivo 2012

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Obbiettivo principale del campo era, ovviamente, il neonato abisso del Partigiano. Sono state effettuate 5 uscite in 9 giorni proprio in questa cavità.

1°GIORNO: Due squadre diverse continuano le risalite dalle due sale del fondo; dalla prima sala si sale ancora in grandi ambienti che continuano ad essere impostati su faglia, incontrando ancora diversi bivi sia in salita che in discesa che aspettano ancora di essere esplorati; la seconda squadra continua dalla seconda sala e con un traverso sul limite della risalita della scorsa volta intercetta una forra che sale seguendo importanti fratture;

2°GIORNO: Obbiettivo della giornata era continuare l’esplorazione delle risalite dalla seconda sala, attirati da un pertugio già visto le scorse volte  ma sempre lasciato indietro, nel punto in cui il meandro collettore intercetta le gallerie del fondo, ci infiliamo in ambienti piuttosto angusti che ben presto diventano delle stupende condottine freatiche che scendono con inclinazione costante, incrociando diversi bivi di minore interesse, arriviamo ad uno in cui ci dividiamo, da una parte le condotte si allargano e approfondiscono tornando ad assomigliare più a un tipo di circolazione vadosa, fino ad arrivare ad un pozzo non sceso di  una decina di metri; dall’altra si arriva ad un sifoncino strettissimo, ma subito sopra le teste c’è un camino che porta ad un sifone più alto che speriamo ora di riuscire ad innescare e svuotare visto che si trova a 8 metri sopra il primo.

3°GIORNO: Si continua ad esplorare la risalita dalla seconda sala proseguendo e rilevando fino ad arrivare a meno di 60 metri dalla superfice, e continua a salire largo.

4°GIORNO: Giornata dedicata al rilievo e disarmo del ramo della prima gioia, si approffita per portare il tubo che servirà ad innescare il sifone sul fondo.

5°GIORNO: Si ritorna alle risalite della seconda sala, ora denominata “ocio de sotto”, per la sua elevata instabilità, il ramo superiore che è pure peggio è ora “ocio de sora”; si continua a risalire fino ad arrivare a 30 metri dalla superficie incontrando le consetue frane ciclopiche che occludono tutti i primi metri superficiali di questa parte di monte. Con qualche fumogeno acceso all’ora pattuita con chi è rimasto fuori, cerchiamo di trovare un punto in cui l’aria possa portarlo verso l’esterno, e ci permetta di individuare un secondo ingresso più comodo dell’attuale. Purtroppo c’è lo fumiamo tutto noi, niente aria, gira ma resta sempre qua, bisogna cercare da qualche altra parte.

 

Oltre ai lavori al Partigiano sono continuati gli scavi negli inghiottitoi limitrofi alla baracca in lamiera che faceva da campo base, sono state svolte alcune battute di zona nell’area di sviluppo del partigiano per individuare buchi con aria che ci potessero portare con più comodità nelle zone del fondo, e qualche cosa è saltata fuori, ma come al solito SCAVARE BISOGNA!!!!

Il campo ha dato tutto quello che ci si aspettava e anche di più, mettendo le basi per organizzarne un altro il prossimo anno, vista la mole di lavoro che si è creata.

Grazie a tutti i soci che vi hanno partecipato, e a Giulio della Lindner di Ronchi che è stato ospite al campo per due giorni partecipando a due punte in grotta, a Rosa dello CSIF che è passata a trovarci una mattina, a Francesco, il propietario della casa vicina, che ci ha permesso di usare la corrente per ricaricare le batterie dei caschi.

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