Speleologia digitale

Speleologia digitale

Speleologia sempre più sinonimo di tecnologia.
La rivoluzione tecnologica di questi ultimi decenni ha profondamente influenzato il modo di “fare” e di “divulgare” la speleologia. La cartografia tradizionale ha lasciato il passo alla rivoluzione digitale: grazie alle mappe regionali disponibile in formato elettronico, nel corredo dello speleologo sono entrati computer, palmari, GPS: il bagaglio culturale del moderno grottista si è arricchito di conoscenze di computer grafica, di connessioni fra dispositivi elettronici;  si disserta di  disegni raster, immagini vettoriali; si discute di GPS differenziali, della calibrazione delle mappe, di ricostruzioni 3D e di sistemi di coordinate geografiche e chilometriche.
Ma non solo, perché è profondamente mutato anche il modo di trasmettere queste conoscenze, di renderle visibili e disponibili anche all'esterno, ed a questo proposito il Web è divenuto uno strumento insostituibile. Attraverso il suo sito web il GSSG ha voluto anche, se non soprattutto, mettere a disposizione di chiunque, in qualsiasi parte del mondo, il proprio lavoro, risultati ed esperienza. La possibilità di scaricare testi, risultati di ricerche, foto, le riviste “Ipogea” e “I Quaderni”, ma anche di visitare in streaming video una delle più belle grotte del nostro Carso, ne fanno la vera porta attraverso la quale entrare in contatto con la speleologia ed il San Giusto.



Per il posizionamento degli ingressi delle cavità, righello, goniometro e calcolatrice hanno lasciato spazio ai computer ed ai programmi CAD, con i quali si gestiscono le immagini vettoriali, immagini cioè che descrivono le figure sotto forma di funzioni matematiche, indipendenti, quindi, dal variare del rapporto di ingrandimento.


Il territorio della Regione è stato interamente mappato con la tecnica dell'aereofotogrammetria e da queste immagini sono state ricavate le Carte Tecniche Regionali in scala 1:5.000, oggi utilizzate per il posizionamento delle cavità.






Moderni e flessibili software cartografici permettono di gestire le carte in scala 1:5.000 e gli ingressi delle cavità; gli stessi programmi si interfacciano con i ricevitori GPS per il download e l'upload dei dati relativi alle posizioni rilevate: con l'utilizzo dei segnali provenienti dai satelliti della costellazione GPS gli errori nei posizionamenti possono ritenersi dell'ordine di alcuni metri.

Le carte digitali vanno calibrate sul sistema di coordinate utilizzato: nel caso del Friuli Venezia Giulia si tratta dell'European 1950 Datum.

I GPS offrono la possibilità di tracciare il percorso effettuato, per ricostruire anche la strada da seguire per arrivare ad un determinato ingresso.

Utilizzare le coordinate geografiche o chilometriche ed associare ad ogni punto dati relativi alla cavità, è un'attività semplice ed immediata, come associare ad ogni cavità il relativo rilievo.


Ampio spazio è stato alla possibilità di effettuare  download: dai numeri completi di “IPOGEA”, sia in versione italiana che inglese, alla collana de “I Quaderni”, alle gallerie fotografiche; ma anche i nostri rilievi di cavità, dispense per la didattica ipogea ed epigea, idee per percorsi naturalistici e discipline legate alle pratiche speleologiche.


I rilievi del GSSG sono raggruppati per anno di presentazione al Catasto Regionale delle Grotte

Alla particella sperimentale del Bosco Bazzoni, ed alla didattica ambientale in generale, è dedicato ampio spazio, con indicazioni di carattere generale sul luogo ma anche con suggerimenti per altri percorsi alla scoperta del nostro Carso.

Le categorie di argomenti del sito vogliono far comprendere anche al navigatore digiuno di speleologia la complessità, varietà ed eterogeneità di discipline che la compongono.

Nella sezione dedicata alla ricerca sono riportate, sotto forma di schede tecniche, tutte le attività compiute, con gli scopi, gli obiettivi raggiunti e gli eventuali lavori editoriali che ne sono derivati.


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