Riparo di Visogliano – 2

Riparo di Visogliano – 2

IL RIPARO DI VISOGLIANO – 2

I resti di faune rinvenuti nel riparo sono ossi intensamente fratturati per estrarne il midollo, cibo altamente calorico necessario all’alimentazione di cacciatori ad elevata mobilità. Le prede erano cacciate direttamente, probabilmente da gruppi organizzati, oppure venivano sottratte ad altri predatori con tecniche di sciacallaggio.
Gli oggetti lavorati dall’uomo ed i resti di pasto sono distribuiti lungo quasi tutta la sequenza in quantità variabili, e indicano una frequentazione più o meno  intensa ma praticamente continua da parte di piccoli gruppi di cacciatori-raccoglitori per un periodo di quasi 150.000 anni. Gli strumenti sono realizzati in selce o roccia vulcanica raccolta nelle alluvioni dei fiumi della pianura friulana, oppure in selce e calcare locali; sono prevalentemente di piccole dimensioni e tra essi ricorrono frequentemente raschiatoi denticolati, piccole punte ed altri strumenti adatti alla lavorazione di carne e pelle. In tutti i casi si evidenzia grande abilità manuale unita a notevole capacità progrttuale.

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