Puliamo il buio 2006 – 01.03.2007

Una breve relazione sul lavoro degli speleologi che hanno partecipato alla GNS 2006 – Puliamo il buio

Puliamo il mondo e… puliamo il buio

 


di Gabriella Raffin
Assessore all’Ambiente

Hanno lavorato instancabilmente per un intero giorno i 40 volontari della Federazione Speleologica Triestina, i gruppi locali del Flondar, Grmada, e San Giusto, supportati dai mezzi e dai volontari della protezione civile del Comune di Duino Aurisina.
I volontari si sono divisi in due gruppi, uno più numeroso, si è occupato della pulizia di una vasta area sul Carso a Duino, la Grotta NE di Duino, e due doline nelle vicinanze, l’altro gruppo di speleologi, invece si è diretto sulla strada che collega Malchina a Precenico, dove era stata individuato un inghiottitoio di 7 metri, a margine della strada riempito per più di 3 metri da rifiuti.
“La Caverna NE di Duino, è una bella cavità in parte naturale e in parte rinforzata durante la seconda guerra mondiale ed utilizzata come deposito di viveri o forse, viste le dimensioni delle barriere antischegge, come deposito di munizioni” ci ha spiegato il presidente della Federazione Speleologica Triestina Furio Premiani, “la Grotta ha due entrate, una delle quali era completamente ostruita dai rifiuti di ogni genere, pneumatici, pentole, bottiglie, vasellame, mattoni, piastrelle e tanto altro”.
“Mi ricordo che quando ero bambino, venivamo a giocare in questa grotta” ha commentato il Sindaco Ret, “È proprio una soddisfazione sapere che la grotta è nuovamente agibile, sotto i rifiuti sono emersi gli scalini in terra utilizzati per scendere”.
Nelle vicinanze due micro-doline che nei sopralluoghi effettuati nei giorni precedenti all’evento, dovevano essere di semplice pulizia, e che nel corso della giornata si sono rilevate delle vere e proprie discariche a cielo aperto.
Fino a pochi anni fa, si riteneva che grotte, doline e qualsiasi buco sul Carso avessero la sola funzione di essere riempiti di rifiuti, oggi sappiamo viceversa che le grotte sono una finestra su un mondo sotterraneo, un mondo dove scorrono le acque che utilizziamo tutti i giorni.
Inquinare le grotte e contaminare le acque è perciò un autogol, quello che abbiamo nascosto sottoterra, torna indietro attraverso i rubinetti di casa.
Ecco perché è così importante la pulizia effettuata dagli speleologi. I volontari hanno scavato le due doline di Duino per circa 2 metri, a mani nude e con l’ausilio di alcuni rastrelli e forche, raccogliendo i rifiuti, e operando una prima grossolana suddivisione dei rifiuti, altri colleghi erano poi addetti allo smistamento di questi rifiuti e alla raccolta differenziata.
Un lavoro nel lavoro, che non consiste solo nella pulizia del Carso ma anche nel recupero dei rifiuti attraverso la cernita, la selezione manuale e il successivo avvio agli impianti di riciclaggio,.in particolar modo per il ferro e il vetro.
La manifestazione organizzata l’ultima domenica di settembre è alla sua seconda edizione, come lo scorso anno, sono state unite due manifestazioni, Puliamo il Buio promossa dalla Federazione Speleologica Italiana e Puliamo il Mondo promossa da Legambiente, due grosse manifestazioni che nell’ultimo week-end di settembre vedono partecipare quasi 2000 Comuni italiani. A livello locale, abbiamo riscontrato un notevole impegno e capacità organizzativa dei volontari Speleo, che dal Presidente Premiani, alla portavoce Bottegai, all’ultimo aderente hanno lavorato fianco a fianco instancabilmente tutto il giorno sotto il sole.
Uomini, donne, ragazzi che hanno saputo divertirsi raccogliendo “scovazze”, insieme. Ci è dispiaciuto constatare invece che i volontari di Legambiente Trieste non sono stati altrettanto organizzati e numerosi nell’adesione alla pulizia del territorio.
Il bilancio a fine giornata parla da solo, 1.760 kg di ingombranti (ferro, vetro, plastica e minutaglia), e 2.000 kg di materiali inerti. A Precenico il Pozzetto a W per la sua conformazione e la sua vicinanza alla strada si è prestato a numerosi e continui scarichi abusivi di rifiuti; per evitare questo utilizzo improprio della grotta, nei giorni successivi della manifestazione, il Pozzetto di Precenico, finalmente ripulito, è stato chiuso con una griglia metallica, e lucchettato.
I rifiuti più strani trovati? Un telaio di un motorino, due bombole del gas, un WC, e tante tante pentole di ogni genere, da quelle smaltate e quelle in ferro e calze in nylon.
Il rifiuto più brutto? Il resto di un animale, probabilmente un cane di grossa taglia chiuso dentro un sacco e gettato dentro il pozzetto di Precenico.
Il lavoro degli speleo è anche questo, è fatica, dedizione per il Carso, è duro lavoro, è sporcarsi le mani, per poter fruire ancora di un ambiente pulito.

Da “News”, Bollettino del Comune di Duino Aurisina – Anno 3 – n. 7

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