Con una punta tanto attesa, rimandata a lungo questo inverno a causa delle abbondanti nevicate, due speleologi del nostro sodalizio, coadiuvati dagli amici ungheresi, sono entrati dall’abisso Davanzo per riguardare le zone del meandro fossile, che già da un po erano oggetto di curiosità per la vicinanza con il vicino complesso del Foran del Muss. Effettuando alcune risalite per raggiungere alcune finestre poste in testa al meandro, si è intercettato una fessura che di per se non avrebbe destato alcun interesse, se non per la violentissima corrente d’aria che la percorreva. Sguinzagliato l’ungherese di turno con mazza e punta, recuperate al campo 1, dopo 1/2h di lavoro e diverse bestemmie per passare, la fessura da accesso ad una galleria discendente di 3×3, che continua con inclinazione costante fino ad un pozzo di una ventina di metri, da qui, ambienti estremamente franosi e impostati su evidente faglia, percorsi dalla corrente d’aria che non ci abbandona mai, e che proprio quest’ultima ha permesso di individuare il passaggio, aperto spostando alcune pietre, permettendoci di entrare in una ulteriore galleria, questa volta di dimensioni più contenute, 1,5×1, che ci ha portato direttamente alle gallerie fossili di Dobra Picka, sbucando da dietro una quinta di roccia a pochi metri dall’imbocco della via che porta al fondo. I due complessi, uniti, superano ora i 70km di sviluppo, con un potenziale ancora notevole. Infatti, lungo il percorso sono state tralasciate alcune gallerie, da cui pervenivano correnti d’aria che portavano odori di Lubijanske, Gibanice e Gulash, lasciando presagire un collegamento con la vicina Slovenia.

Non resta ora che un solo dubbio: quale sarà il nome del sistema? “Foran delle Erbe” o “Col del Muss”?