Concrezioni – pittogramma

Concrezioni – pittogramma

 

I DEPOSITI CHIMICI

LE CONCREZIONI

Come si formano?

Gli elementi in gioco sono gli stessi che concorrono alla formazione della grotta: l’acqua, l’aria e la roccia calcarea.
Dapprima, durante la fase speleogenetica, il processo dissolutivo allarga progressivamente la maglia fessurativa della roccia, creando un reticolo sotterraneo che, evolvendo, porterà alla formazione delle grotte.
L’acqua piovana cadendo si arricchisce di anidride carbonica e di sostanze acide, dapprima nell’atmosfera e poi nel terreno. La soluzione, venendo a contatto con la roccia, provoca la dissoluzione del carbonato di calcio e delle altre sostanze presenti. Quando la soluzione riaffiora dal soffitto e dalle pareti della grotta, il carbonato di calcio e le altre sostanze disciolte si ridepositano e si formano le concrezioni.
Da un punto di vista più scientifico le concrezioni, dette speleotemi, rientrano nella categoria dei depositi chimici.
Il processo è descritto dalla formula H 0+CO +CaCO <==> Ca (HCO ) che letta da sinistra a destra rappresenta la corrosione. In senso inverso invece la formula
esprime il concrezionamento.
Il meccanismo di deposizione dei carbonati è suddiviso in tre stadi:

1.- L’acqua piovana assorbe l’anidride carbonica ed i solfati presenti nell’aria formando acidi. Altra anidride carbonica viene fornita dai resti biologici nel
suolo.

2.- L’acqua sotterranea arricchita di anidride carbonica discende attraverso i giunti di strato e le fratture della roccia, dando avvio alla dissoluzione del calcare attraversato e arricchendosi di sali.

3.- Quando le acque riaffiorano all’interno di una cavità, evaporano mentre buona parte dell’anidride carbonica disciolta viene liberata per diffusione nell’atmosfera della grotta. L’acqua diviene man mano sovrasatura rispetto ai sali contenuti che precipitano dando luogo ai depositi chimici sotto forma di concrezioni o di mineralizzazioni di grotta.

I regimi di moto dell’acqua (laminare o turbolento) e le condizioni di percolamento (gocciolio, scorrimento, filetti idrici, ecc.) danno luogo a diversi meccanismi di deposizione:

– (stalattiti, veli e cortine, stalagmiti)
– (colonne, crostoni stalagmitici, gours)
– (dischi, eccentriche)
– (mammelloni, pisoliti)

Questo è in sintesi il processo che porta alla formazione delle concrezioni che identificano nell’immaginario collettivo il concetto stesso di paesaggio ipogeo.
Gli speleotemi possono assumere forme, colori e dimensioni praticamente infiniti e adornano gli ambienti sotterranei ai quali fanno assumere aspetti fiabeschi. La delicatezza o l’imponenza di stalattiti, stalagmiti, colonne, veli, cannule, mensole, vasche, perle, riesce a stupire e commuovere anche il più incallito speleologo.

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