Paleolitico Medio

La ricostruzione del sito del Paleolitco Medio

 

PALEOLITICO MEDIO

Non si sono trovate tracce dell’Uomo per i successivi 200.000 anni, ma con il finire di un periodo interglaciale e l’inizio di uno più freddo, circa 100.000 anni fa egli fa la sua ricomparsa sul Carso e questa volta è un Homo sapiens, il celebre Uomo di Neanderthal.
Per quanto di fattezze ancora primitive, si merita l’appellativo di “sapiens” non solo per la sua capacità cranica ma perché è il primo Uomo che seppellisce i propri morti muniti anche di un corredo funebre di manufatti e di cibo, secondo un rituale diffuso in tutta l’Europa e il Medio Oriente dove il Neanderthal si stabilisce, denunciando quindi un pensiero spirituale e una psiche ormai evoluta.
Quest’uomo ha a sua disposizione un ricco corredo di strumenti su ciottolo, su scheggia e su lama; lavora anche l’osso e sicuramente il legno. La tecnica di scheggiatura, nelle regioni orientali e alpine, è prevalentemente su scheggia con i margini ritoccati a incavi e denti per cui viene detta “Musteriano denticolato”; sono presenti anche piccole punte meglio lavorate su ciottoli mentre sono rare le lame.
A partire dai 90.000 anni fa “Homo sapiens neanderthalensis” fa la sua comparsa sul Carso, dove frequenta le grotte e probabilmente altri siti all’aperto dove dispone  accampamenti di fortuna. I suoi strumenti, insieme ai resti dei suoi pasti, sono stati scoperti in quattro stazioni in cavità: la Grotta Pocala, la Grotta del San Leonardo 1, la Grotta Cotariova e, la più recente, Grotta degli Orsi sotto il Monte Carso, mentre singoli strumenti sono stati rinvenuti in superficie in varie località del nostro altopiano.

 

Nessun commento presente.

Nessun trackback