Neolitico

La ricostruzione del sito del Neolitico

 

NEOLITICO

Mentre in Europa si diffondeva il Mesolitico, in Medio Oriente, nelle fertili pianure e negli altopiani, bagnati dai fiumi, nasceva l’agricoltura. E’ questa la grande e unica rivoluzione nella storia dell’Uomo che da raccoglitore e cacciatore opportunista si trasforma in produttore di cibo, coltivando vari tipi di cereali che attraverso la selezione da lui operata davano raccolti sempre più abbondanti. 10.000 anni fa in quelle terre l’Uomo costruisce i primi villaggi, destinati a crescere e diventare città stato, governate da sacerdoti prima e capi militari poi. Si costituiscono le gerarchie e la differenziazione dei ruoli e delle mansioni nell’ambito del gruppo. In altre parole si delineano le moderne società che porteranno alla nascita dei grandi imperi orientali.
Sul Carso Triestino, questo nuovo periodo storico detto Neolitico, appare circa 7500 anni fa, quando troviamo in almeno una trentina di grotte le tracce costituite ora da un nuovo manufatto: la ceramica. Ma a differenza del Mesolitico il Neolitico presenta dei depositi piuttosto poveri di resti archeologici, e il fatto si spiega con l’asprezza  del Carso povero di terreni adatti alla coltivazione con metodi primitivi, alla zappa, mentre lo sono lo sono quelli del vicino Friuli. Eppure talune cavità indicano che c’è stata una lunga frequentazione, ma solo recentemente si è capito il motivo. Non erano agricoltori quelli che sostavano sull’altopiano, bensì pastori i quali usavano le grandi caverne come stalle per le greggi di pecore e capre sulle quali si basava la loro economia. E la vocazione pastorale resterà sul Carso, come unica risorsa economica
nel corso dei millenni sino ai giorni nostri.

 

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