Paleolitico inferiore

La ricostruzione del sito del Paleolitico inferiore

 

PALEOLITICO INFERIORE

Il Paleolitico inferiore compare in Europa con Homo erectus, oltre un milione di anni fa. Importanti stazioni con strumenti e resti scheletrici di questi primi ominidi sono state scoperte in Spagna, Francia, Germania, Inghilterra e anche in Italia.
Sul Carso Triestino, una stazione del Paleolitico inferiore è stata scoperta nel 1970 in un riparo sotto roccia nei pressi di Visogliano, formatosi in seguito al crollo di una cavità. Le ricerche, iniziate nel 1972 e non ancora ultimate, hanno portato allo luce un susseguirsi di livelli archeologici intervallati da crolli e depositi di terreno sterile, formatisi in un lungo periodo di tempo, compreso tra i 500.000 e i 300.000 anni fa, nell’ambito di più fasi climatiche con variazioni che passano da un periodo fresco e umido a uno più secco e caldo.
E’ stato scoperto anche un “paleosuolo”, con ossi resti di pasto e strumenti, che testimonia una assidua frequentazione da parte dell’Uomo. Evidentemente l’altopiano carsico, con un paesaggio ben diverso dall’attuale, era frequentato da gruppi nomadi di Cacciatori paleolitici che nelle loro battute di caccia, sostavano nelle grotte o sotto i ripari di roccia. Non conoscevano ancora il fuoco ma erano dotati di strumenti ricavati da ciottoli di selce, piuttosto piccoli, in prevalenza raschiatoi carenati e grossolani, con pochi ritocchi lungo i margini, ma funzionali per tagliare e raschiare; altri strumenti, nei livelli più antichi, sono di maggiori dimensioni e ricavati da ciottoli di calcare. Insieme agli strumenti sono venuti alla luce anche resti umani e precisamente alcuni denti e un frammento di mandibola. I resti ossei, appartenenti agli animali predati rappresentano una fauna abbastanza varia, dal rinoceronte al daino, dall’orso al bue selvatico.

 

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